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Carello
Det där med att ha en plan

Quella cosa di avere un piano

Mi piace avere un piano, una direzione e un obiettivo, o magari anche un traguardo intermedio. Credo che una buona pianificazione sia strettamente legata al benessere dei cavalli. In questo caso specifico, si tratta di come organizzo la vita quotidiana del mio cavallo.

Nel mio mondo, esiste un piano settimanale e uno che si estende su un periodo più lungo. Penso che i nostri amati cavalli traggano beneficio, ad esempio, dalla varietà. Questo vale ovviamente per l’ambiente e il terreno, ma anche per l’intensità degli allenamenti. Credo che i cavalli giovani abbiano bisogno di pause nella loro formazione per assimilare ciò che imparano, proprio come i cavalli più anziani necessitano di compiti vari per rimanere stimolati.

Un piano può anche includere attività che non siano direttamente legate alla monta. Qui troviamo solitamente ferrature, vaccinazioni e sverminazioni. Ma perché non aggiungere anche momenti dedicati all’addestramento sociale, al galoppo libero, ai massaggi quotidiani o semplicemente a un po’ di vicinanza? Oggi tutto va così veloce che spesso dimentichiamo l’importanza di quei piccoli momenti in cui creiamo un legame con il nostro cavallo.

Immagino che la maggior parte delle persone oggi, dopo tutte le interviste con le star del mondo equestre, sia brava a pianificare sia l’allenamento che le competizioni. La vera domanda è: quanto siamo bravi a seguire ciò che abbiamo pianificato? E il nostro piano copre davvero tutti i bisogni del nostro cavallo?

Cambiamo i nostri piani in base al tempo, all’umore o alla comodità? O forse il piano iniziale non era abbastanza ben pensato? Cosa succede allora, sia dal punto di vista del benessere del cavallo che dei risultati?

Il piano può anche fallire per ragioni fuori dal nostro controllo. Forse una scarpa si è persa nel fango, è tornata un’influenza intestinale o semplicemente è stato un giorno di puro caos. Come affrontiamo tutto ciò?

È fondamentale essere sempre flessibili, ovviamente per il bene dei nostri cavalli, ma forse anche per il nostro. Dobbiamo solo riflettere sul perché il piano è fallito. Perché è passata più di una settimana da quando il mio cavallo è andato nel bosco? Perché perde un ferro ancora una volta? Perché sembra che il mio cavallo non voglia fare ciò che faceva con entusiasmo sei mesi fa? Perché non mi segue più come prima quando sono in sella?

Forse è il momento di rivedere il nostro piano, modificarlo o persino crearne uno alternativo, il famoso piano B. È importante che ci sia un pensiero dietro ciò che pianifichiamo e una volontà di portarlo a termine.

Esiste un equilibrio tra mantenere il proprio piano e essere flessibili. Non vogliamo solo creare cavalli resistenti, ma anche cavalli che siano felici e in salute.

Se miglioriamo un po’ nel seguire il percorso che abbiamo tracciato, non importa tanto se a volte le cose non vanno come avevamo previsto.

(Este articolo è stato tradotto con IA. Cerchiamo di garantire accuratezza e chiarezza, ma alcune sfumature potrebbero variare. Grazie per la vostra comprensione.)